È appena alla seconda edizione, ma i suoi numeri ne fanno già una rassegna leader di settore. Sono triplicati gli espositori in tutti i settori, con un incremento notevole tra le aziende che producono e commercializzano mezzi e macchinari agricoli che da trenta dello scorso anno sono passate oggi ad oltre novanta. È la Fiera Agricola del Basso Lazio che si tiene a Pontecorvo dal 12 al 14 aprile. “Il successo della prima ci ha sorpresi. Eravamo consapevoli che ci sarebbe stato interesse, ma non nella misura in cui si è palesato. Stiamo lavorando – spiega il presidente dell’Associazione Fiera, Enzo Molle – per capitalizzare e gestire quel successo, frutto della fiducia accordata da aziende, collaboratori, partner. Vogliamo consolidare questo evento nell’interesse degli imprenditori agricoli, delle aziende del vasto indotto che l’agricoltura alimenta, sostenendo economia e lavoro del comprensorio”. Non solo macchine e mezzi, che per essere esposti al meglio verranno collocati sia in Piazza Giovanni Paolo, sia in Via Aldo Moro. Sarà allestita una vasta area riservata agli appassionati di giardinaggio e coltivazioni domestiche e inoltre i visitatori troveranno anche una rassegna nutrita e diversificata di aziende che producono le più rinomate tipicità agroalimentari laziali. “I servizi e l’offerta multifunzionale che stiamo predisponendo – dice il consigliere delegato Gaetano Spiridigliozzi – sono di eccellenza. Siamo partiti in sordina, in silenzio, unicamente spinti dal desiderio di fare qualcosa di buono e duraturo per la nostra agricoltura e la nostra città. I ringraziamenti come i consensi ricevuti l’anno scorso ci hanno confermato che le basi per costruire un evento di primissimo piano ci sono tutte. La Fiera quest’anno alimenterà un indotto economico massiccio, con benefici per bar, ristoranti, negozi e tutte le altre attività cittadine”. Tra le grandi novità della seconda edizione debuttano le aziende sementiere e la zootecnia, sia da latte e carne, gli animali da lavoro, gli allevamenti ovini e bovini. Un mondo che avrà un proprio spazio, in allestimento nel terreno antistante il quartiere fieristico. Già in programma anche rodei e spettacoli equestri di richiamo. “Abbiamo creduto subito nelle potenzialità della manifestazione e siamo ancora più convinti del sostegno che come amministrazione comunale – aggiunge il sindaco Anselmo Rotondo – abbiamo rinnovato ai ragazzi che, dal nulla, hanno creato un evento così inclusivo, capace di richiamare investitori, operatori e appassionati da tutte le regioni del centro Italia. La Fiera rientra a buon diritto tra le tante attività che quest’amministrazione ha avviato e sostiene e che stanno cambiando il volto alla nostra città, riportando interesse e attenzione su Pontecorvo, con effetti significativi sul sistema economico cittadino”

FIERA AGRICOLA DEL BASSO LAZIO, TRENTAMILA VISITATORI NEL FINE SETTIMANA
“UN EVENTO CHE DEVE VALORIZZARE TERRITORIO, ECONOMIA E TURISMO DEL LAZIO MERIDIONALE” Migliaia di presenze, si calcola almeno trentamila, alla Fiera Agricola del Basso Lazio di Pontecorvo. Successo straordinario, numeri triplicati rispetto al 2024. Le aree parcheggio esaurite già dalle prime ore del mattino, centinaia di auto in sosta lungo le direttrici stradali di accesso al centro cittadino domenica mattina, quando si è registrato il massiccio afflusso di arrivi da Fondi, Terracina, Latina, con blocchi e criticità alla circolazione risolti grazie alla collaborazione tra carabinieri, vigili urbani e operatori della protezione civile. “Nessuna ricetta segreta, nè formule magiche. Il successo nasce dal fatto che questo vasto territorio aveva bisogno di una rassegna dedicata all’agricoltura, al mondo rurale, alla zootecnia. Il nostro merito – spiega Enzo Molle, presidente dell’Associazione Fiera – è di avere intercettato e declinato questa necessità”. “In appena un triennio la rassegna ha rilanciato il prestigio, il ruolo, l’economia del territorio. Fieri – aggiunge Anselmo Rotondo, sindaco di Pontecorvo – di averla sostenuta e patrocinata dalla prima edizione. Fiera Agricola e Carnevale Storico, che macinano anno dopo anno record di presenze, sono formidabili vetrine di promozione dell’intero comprensorio”. Oltre 150 espositori hanno concorso a costruire la ricchezza dell’area fieristica con trattori e macchine di ultima generazione, vivai, floricoltori, prodotti tipici agroalimentari e un “settore zootecnico – dice Mario Prata, segretario della Associazione Fiera – con animali da cortile, bovini da carne e latte, suini, ovicaprini, avicoli, allevamenti di bufale e cavalli e le associazioni sportive che hanno promosso spettacoli equestri in un susseguirsi di emozioni che hanno conquistato il pubblico”. Molto visitato anche il padiglione istituzionale che ha ospitato Istituti agrari, le Manifatture Sigaro Toscano, la cooperativa degli olivicoltori Unagri, la Banca Popolare del Cassinate, il presidio Dop & Friends, le postazioni dedicate alle tradizioni locali come la stramma e le cannate, la Associazione dei Produttori del peperone Dop e il Consorzio di Tutela, la Asl e la Camera di Commercio. Le autorità intervenute all’inaugurazione come gli assessori regionali Giancarlo Righini e Pasquale Ciacciarelli, il vicepresidente del consiglio regionale Pino Cangemi, il consigliere regionale Daniele Maura, il presidente della Saf Fabio De Angelis, il presidente della Bpc Vincenzo Formisano, il presidente del consiglio provinciale di Frosinone Gianluca Quadrini e il direttore del Parco dei Monti Aurunci Giorgio De Marchis hanno visitato il quartiere, concordando sulla lungimiranza di una iniziativa che ha dimostrato di possedere i requisiti per diventare veicolo di promozione turistica globale del patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale e storico del Basso Lazio. “Ci godiamo il risultato, ma vogliamo continuare a tenere i piedi ben piantati a terra. Siamo consapevoli del successo della Fiera Agricola, vogliamo continuare a farla crescere un passo alla volta – aggiunge il consigliere delegato Gaetano Spiridigliozzi – per consolidare una grande piazza di incontro che non sia funzionale solo agli interessi degli agricoltori e delle imprese del settore, ma che deve affermarsi come contesto di aggregazione per valorizzare il Basso Lazio e dare una identità chiara e precisa ad un’area geografica che viene vista come un vasto e indefinito cuscinetto di territorio tra le metropoli di Roma e Napoli”.