La Grande Fiera del Bestiame di Pontecorvo è un evento che evoca ricordi di tempi passati, quando le strade si animavano di colori, suoni e odori provenienti dai campi e dalle stalle. Era un momento di festa e di scambio, in cui gli allevatori portavano i loro preziosi animali per mostrarli e venderli, e gli abitanti del luogo si riunivano per celebrare la vita rurale.

Nella vecchia edizione de “La Domenica del Corriere“, datata 20 ottobre 1907, la copertina era un affresco di tradizioni e cultura contadina. Un corteo di tori romagnoli attraversava le vie di Pontecorvo, guidato da abili bovari ciociari in costumi caratteristici. I musi dei buoi erano fieri e imponenti, e le loro corna si stagliavano contro il cielo azzurro.

Le pagine interne del giornale raccontavano storie di vita di campagna: i raccolti abbondanti, le fatiche nei campi, le sagre paesane e le tradizioni tramandate di generazione in generazione. C’erano fotografie di contadini orgogliosi dei loro animali, di bancarelle colorate che vendevano prodotti locali e di bambini che giocavano tra le gambe dei buoi.

Era un mondo diverso, più lento e autentico. Le parole stampate su quelle pagine profumavano di terra e di fieno, e ogni articolo era un tassello di una storia più grande: quella della gente di Pontecorvo e della sua relazione con la terra e gli animali.