Mangiare sano è una scelta che fa bene alla salute, all’ambiente e all’economia. Ma cosa significa mangiare sano? Significa scegliere alimenti freschi, di stagione, biologici o a chilometro zero, che provengono da una filiera corta e controllata, che rispettano la biodiversità e la tradizione del territorio. Significa, in altre parole, preferire il cibo genuino degli agricoltori italiani.
Il cibo genuino è quello che non subisce trasformazioni industriali, che non contiene additivi, conservanti, coloranti, aromi artificiali, OGM o residui di pesticidi. È il cibo che mantiene intatte le sue proprietà nutritive, organolettiche e salutari, che sazia e nutre il nostro organismo, che previene e contrasta le malattie croniche e degenerative.
Il cibo genuino è quello che viene prodotto dagli agricoltori italiani, che lavorano la terra con passione, competenza e rispetto, che salvaguardano il paesaggio, la biodiversità e il clima, che creano occupazione, reddito e sviluppo locale. È il cibo che rappresenta la ricchezza e la varietà della nostra gastronomia, che esprime la cultura e l’identità delle nostre regioni, che valorizza il nostro patrimonio agroalimentare.
Mangiare sano, quindi, significa scegliere il cibo genuino degli agricoltori italiani, che possiamo trovare nei mercati contadini, nelle botteghe, nelle aziende agricole, nei gruppi di acquisto solidale, nei siti web e nelle app dedicate. Significa anche informarsi, leggere le etichette, verificare le certificazioni, confrontarsi con i produttori, sostenere le loro iniziative, partecipare alle loro attività.
Mangiare sano, infine, significa gustare il cibo genuino degli agricoltori italiani, che ci regala sapori autentici, profumi intensi, colori vivaci, che ci fa scoprire nuovi ingredienti, ricette, abbinamenti, che ci fa apprezzare la qualità, la semplicità, la genuinità del cibo che portiamo in tavola.
Mangiare sano, insomma, significa mangiare bene. E mangiare bene significa vivere meglio.